Si pensa che il malato sia l’unica persona che necessita di cura e attenzione, ed invece, anche chi si occupa di accudire e sostenere un malato, ha necessità di essere sostenuto.
Ti racconto la mia esperienza personale con Caregiver e altri rimedi floreali.
ACCUDIMENTO, ovvero aver cura, assistere qualcuno. Pronunciata ad alta voce questa parola pare aprirsi in un abbraccio, dolce, forte e deciso, in grado di sostenere.
Ed è proprio il SOSTEGNO ad essere necessario quando qualcuno a noi caro, si ammala in modo grave (o sta invecchiando) ed ha bisogno di noi, per poter adempiere alle sue faccende quotidiane o ha necessità di essere accompagnato a visite ospedaliere, controlli medici, ricoveri, ecc.
Anno 2020 nell’arco di 3 mesi mia madre, 65 anni e molte gravi patologie, è stata ricoverata 3 volte per cause ancora non totalmente comprese. Sia io, che abito a 500 km di distanza, che, sopratutto mio padre, che vive con lei, abbiamo accusato pesantemente il colpo e compreso quanto sia difficile offrire ACCUDIMENTO ad una persona cara malata.

Serve innanzitutto: DETERMINAZIONE, FORZA, SICUREZZA, FIDUCIA, SERENITA’, LUCIDITA’, CHIAREZZA, PAZIENZA, FLESSIBILITA’, OBBIETTIVITA’ E CORAGGIO.
Non è stato facile, ma ho avuto conferma di quanto la Floriterapia può sostenerci in un momento in cui noi dobbiamo essere i SOSTENITORI, e non possiamo farci prendere ne dallo sconforto, ne dal pessimismo e soprattutto dalla paura, perché tutto questo viene percepito dalla persona malata che ha bisogno di poter “contare su di noi”.
Come ho affrontato la situazione? Quali fiori ho usato? Per quanto tempo, e con che diluizioni?
Innanzitutto avvicinandomi fisicamente ai miei genitori, ho immediatamente compreso il notevole AFFATICAMENTO e PAURA provata da mio padre, (le emozioni e i fiori usati con mia madre le lascio ad un altra occasione). Subito ho utilizzato per me Emergency, la versione spray, che con due spruzzate, ti permette di non farti “stravolgere” dalle tue stesse emozioni, e di mantenere il sangue freddo, l’ho usato ogni volta che entravo all’ospedale per farle visita, anche se duravano solo 15 minuti, date le restrizioni del periodo.
Ho usato EMERGENCY, rimedio d’emergenza creato con fiori bush australiani, anche quando durante il giorno, ero presa dallo sconforto, o faticavo ad adempiere alle faccende burocratiche-organizzative della famiglia, che si è trovata d’un tratto senza il suo capitano.
Oltre al rimedio rapido di emergenza ho cominciato ad assumere già qualche giorno prima del mio viaggio in Veneto, sera e mattina 7 gocce di CAREGIVER, anche questa è una composizione di fiori australiani, creati appositamente per chi deve accudire qualcuno. Nei giorni più pressanti ho aumentato l’assunzione fino a 4 volte al giorno, sempre 7 gocce.

Ci sono stati due giorni particolarmente faticosi, in quanto mi sentivo completamente SCARICA, affaticata, priva di forze, li ho assunto OAK un fiore di Bach, che aiuta nei momenti in cui siamo sopraffatti da eccessivo senso di dovere e non ci concediamo una tregua, questo rimedio mi ha aiutato a prendermi delle pause senza sentirmi colpevole, ho usato 2 gocce di madre diluite in un po’ d’acqua 2 volte al giorno.
Ma veniamo al babbo, anche lui ha preso dei rimedi floreali? Inizialmente era chiuso in se stesso, arrabbiato, e diffidente, verso di me e a detta sua, anche verso i “miei rimedi”, non l’ho forzato, ma ho posizionato CAREGIVER in un posto molto visibile, e ogni volta che prendevo le mie gocce, mi facevo vedere da lui e gli dicevo che era proprio l’aiuto che mi serviva per GESTIRE questa situazione.
Qualche giorni dopo, grazie anche al supporto telefonico di mia madre, mi ha chiesto se poteva prenderle anche lui “queste” gocce. Morale? L’esempio è sempre il miglior modo per trasmettere qualcosa.
Dopo 15 giorni di ricovero la mamma è uscita, io sono rientrata a casa, in Piemonte, ma dopo 5 giorni è stata ricoverata di nuovo, e dopo 10 giorni è ri-uscita, mio padre mi ha chiesto di procurargli ancora le gocce di CAREGIVER!
Al momento, prosegue con il supporto floreale e lo sento per telefono più sereno e di certo meno sofferente per il “ruolo” che ora deve sostenere, almeno fino ad una situazione in cui ci sarà, mi auguro, un po’ più di stabilità.
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