Shinrin-yoku, Forest therapy, Silvoterapia, ovvero riprendere il legame con la Terra
Vi siete mai sentiti chiamati da una pianta o da un fiore? Immagino di sì, anche se per ognuno l’esperienza è diversa e personale. Può capitare di notare un fiore particolare mentre passeggiate rilassati in montagna o nel parco, ma spesso sono proprio le piante di case che vi chiedono attenzione. Infatti, in qualche modo il vostro sguardo viene attratto da loro, e nella vostra mente percepite un sussurro “mi daresti dell’acqua?”. A me capita di frequente, anzi sempre più spesso, da quando non permetto più alla mia razionalità di interferire e sopprimere certe sensazioni.
Ora quando sono nella Natura mi immergo completamente, proprio come nello Shinrin-yoku Giapponese (termine coniato nel 1982 che significa letteralmente un “bagno nella foresta”), ovvero la Forest therapy che sostiene che camminando lentamente in un bosco, magari a piedi nudi, respirando con tranquillità e ascoltando profondamente le proprie sensazioni, si può trarne un enorme beneficio per la salute, e di certo si può ripristinare il legame con Madre Natura.
Ecco, a me capita che d’impulso, mi fermo e mi distendo a terra, o prendo e mi allontano sicura alla scoperta di un fiore, o abbraccio forte un albero, lo bacio, o accarezzo un ramo o mi strofino sul fogliame, e sempre più spesso avverto le loro “risposte”: a volte sono immagini che affiorano, a volte sono voci o pensieri, a volte sono vibrazioni percepibili nel plesso solare o nel cuore. Mi commuovo spesso, perché la loro risposta è così carica d’amore…
Anche la Silvoterapia è una pratica molto simile allo Shinrin-yoku, che si basa soprattutto sul legame che si può creare con gli alberi, e suggerisce degli esercizi molto semplici da fare: come abbracciare l’albero (che più ci attira), accarezzare tronchi e foglie, annusare l’odore intenso della resina, immaginare di radicarsi e prendere nutrimento, sdraiarsi o sedersi a terra e respirare con consapevolezza, ascoltare i suoni leggeri e i fruscii delle foglie, ecc.
Queste tecniche sono raccomandate anche in ambito medico, perché è innegabile il beneficio che si può trarre soprattutto per i “mali moderni” ovvero per chi soffre di stress, ipertensione, problemi respiratori e circolatori, insonnia, e deficit di concentrazione e tanto altro, spesso infatti queste problematiche sono accentuate da una lontananza prolungata dal mondo naturale.
Sono pratiche rigeneranti, sia per adulti che bambini, non hanno nessuna controindicazione, anzi grazie all’immersione silenziosa in contesto ricco di alberi, piante e fiori è facile poter vivere profondamente contatto più autentico, con attenzione ed interesse per ciò che ti circonda, e magari percepire se stessi come parte del tutto, aumentando la propria consapevolezza.
Attraverso il riavvicinamento rispettoso alla Madre Terra e al suo ritmo: lento, costate e profondo, il beneficio per mente, corpo e spirito è assicurato!
Ricorda, alcuni alberi sono particolarmente benefici: pini, abeti, cedri, lecci, faggi, querce e betulle.
Se vuoi approfondire questo argomento ecco una selezione dei migliori libri:
-“Daishizen” di Nicolas Chauvat, Edizioni Il Punto d’Incontro
-“Il Bagno nella Foresta” di Ulli Felber, Edizioni Il Punto d’Incontro
-“Il grande libro della Silvoterapia” Laurence Monce, Edizioni l’Età dell’Acquario
-“Silvoterapia: il potere benefico degli alberi” Jean-marie Defossez, Edizioni Il Punto d’Incontro
-“Shinrin-Yoku-Immergersi nei Boschi” di Qing Li, Edizioni Rizzoli
-“Shinrin-Yoku -L’Immersione nei Boschi. Il rituale giapponese per liberarsi dall’ansia e dallo stress” di Selene Calloni Williams, Noburu Okuda Do, Edizioni Studio Tesi
2 Comments
Silvia Marcolini
14 Agosto 2021 at 08:08Non ne conoscevo il nome, solo la meravigliosa sensazione di passeggiare nel bosco e sentirsi in pace. e leggendo le tue parole tutto combacia alla perfezione.
Mara Granzotto
10 Novembre 2021 at 14:31Grazie Silvia!
Bello avere un riscontro dalle persone che mi seguono.