Perché è importante conoscere quali sono le piante da cui si estraggono i Rimedi Floreali? Perché riconoscere i fiori di Bach e assaporare i luoghi dove essi crescono vi permette di entrare in una maggiore sintonia con i rimedi e le loro proprietà benefiche, ovvero intensificare e comprendere meglio il loro messaggio.
Infatti se incontrate uno dei 17 alberi o i fiori di campagna selezionati da Edward Bach, sappiate che l’osservazione amorevole e anche la sola vicinanza con loro, può portarvi benefici. Sicuramente il riconoscerli come esseri viventi può creare un meraviglioso legame fisico tra voi la pianta e la sua Essenza anche sotto forma di rimedio floreale.
Nel mese di maggio ho tenuto il mio primo corso pratico di autoproduzione dei Rimedi Floreali, e il messaggio più prezioso l’ho ricevuto da alcune “semplici” Pratoline (Bellis Perennis), proprio durante la preparazione del rimedio. Nel momento in cui tutta la mia (e nostra) gratitudine e riconoscenza si riversavano verso questa meravigliosa ed intensa fioritura, costituita da piccoli esserini che vibravano allegramente e che circondavano il geode contente l’acqua che avevamo esposto alla luce solare:

….. “Felici e onorate di accogliere il vostro Amore, sorridiamo serenamente e dalla brezza ci lasciamo cullare, siate Libere di essere! Unite il Sapere ed emanatelo con il cuore, Sorelle non c’è separazione, nutritevi di Gioia. Ballate dentro e fuori”…
Il messaggio della Pratolina
Poco dopo, unitamente alle partecipanti al corso ci siamo dirette in un campo molto grande ricchissimo di piante di Ginestrino (Lotus Corniculatus), e lì abbiamo deciso di fare il nostro secondo rimedio, molto emozionante anche questa volta.
Non (solo) per la creazione del rimedio, ma soprattutto per il tempo che abbiamo dedicato alla contemplazione di questi piccoli fiori selvatici, abbiamo trascorso poco più di mezz’ora ad osservarli, a conoscerli a respirarli, ad entrare in relazione con loro, mentre vispe farfalline azzurre ci ronzavano intorno. Dentro il mio cuore ho sentito una immensa gioia, e osservando le partecipanti sono certa che molto del messaggio del Ginestrino sia stato assorbito, ancor prima di aver assaggiato il rimedio che abbiamo creato.

… “Con il mio canto ritrovate il buonumore. Dono spensieratezza e aiuto a sciogliere i problemi per farvi andare oltre, vi insegno a godervi la vita, a divertirvi. Vi faccio trovare il tempo e lo spazio per portare la gioia prima a voi stessi e poi agli altri” …
Messaggio del Ginestrino (tratto dal mio libro)
Ma come si può riconoscere i fiori di Bach e assaporare i luoghi per beneficiare delle vibrazioni positive?
Ciò che serve è disponibilità, apertura di cuore e mancanza di aspettativa, ogni piccola passeggiata in natura, se immersi nella silenziosa contemplazione può regalarvi immense emozioni e aiutarvi a riequilibrare tutto il vostro essere e a sentirvi veramente meglio.

Potete passeggiare all’interno di un bosco di silenziosi e sinuosi faggi (Beech), o di potenti querce (Oak) e castagni (Sweet Chestnut), potete perdervi a osservare gli intrecci infiniti della clematis vitalba, o l’esagerata corporatura della verbena (Vervain) o dei piccoli fiori dorati dell’agrimonia (Agrimony), o semplicemente farvi rapire dall’inebriante e dolcissimo profumo del caprifoglio (Honeysuckle) e così via…
Anche se non conoscete ancora le piante ed i fiori da cui Edward Bach ha tratto i suoi 38 rimedi floreali, tenete presente che lui ha intuito le grandi proprietà curative di queste erbe selvatiche semplicemente dedicando tempo e attenzione a ciò che lo circondava.
Da Londra si trasferì in campagna proprio per poter disporre più agevolmente della vicinanza al mondo naturale, quindi se abitate in una zona non particolarmente verde, cogliete l’occasione per andare a fare una “bella scampagnata rigenerante” e non dimenticate di cercare le vostre piante benefiche!
Per approfondire l’argomento consiglio di leggere il mio articolo su lo Shinrin-Yoku e quello sulle propretà degli Alberi di Bach ed eventualmente, per chi è molto appassionato e curioso, suggerisco il libro di Julian Barnard “Fiori di Bach Forma e Funzione” Edizione Tecniche Nuove
2 Comments
francesca
4 Febbraio 2022 at 19:02che bella esperienza cara Mara, leggendo l’articolo mi è venuta voglia di ricominciare ad usare il Ginestrino mi aveva messo davvero di buon umore.
Mara Granzotto
5 Febbraio 2022 at 10:48Giusto Francesca, la spensieratezza e la gioia sono le qualità del ginestrino! Ti ricordi che sensazioni abbiamo provato quando lo abbiamo realizzato insieme durante il corso di preparazione dei Fiori? Si, questa essenza è davvero un toccasana, e tu puoi usare proprio quella creata con i fiori di casa tua.