Fiori di Bach quante gocce? Preparazioni e posologia: quanti fiori, quante gocce, quante volte e per quanto tempo?
Da molto tempo volevo scrivere un articolo relativo alle preparazioni e posologia dei Fiori di Bach in quanto, quando si comincia ad interessarsi e ad usare i Fiori di Bach, si ha spesso la sensazione che TUTTI I RIMEDI siano contemporaneamente necessari. E questo può essere facilmente spiegato con il fatto che tutti i 38 rimedi riflettono delle sfaccettature comportamentali problematiche dell’essere umano: in termini di atteggiamento e/o di difficoltà a comprendere il proprio percorso di evoluzione personale.
Il mio primo CONSIGLIO è quello di affidarsi a qualcuno di competente in materia, per non rimanere delusi da eventuali insuccessi, oppure di provare ad osservare o meglio provare ad ASCOLTARE bene se stessi e individuare la priorità su cui lavorare. Spesso sono necessari più Fiori per risolvere uno stesso problema (se non sai come sceglierli puoi leggere l’articolo di approfondimento qui).
Ma ecco qualche suggerimento in merito alle preparazioni e posologia: quanti fiori, quante gocce, quante volte e per quanto tempo?
Quanti fiori?
Si narra che Bach sosteneva che è meglio non utilizzare più di 4 fiori per volta, alcuni floriterapeuti suggeriscono di non superare i 6, ma ci sono eccezioni che sostengono che si possa arrivare fino a 12 e altri che suggeriscono invece di usare 1 solo un rimedio.
É necessario tenere conto che il nostro inconscio è in grado di elaborare solo un problema per volta, perciò si possono usare anche più fiori ma tutti che curino le sfumature o le varianti dello stesso problema.
Dalla mia esperienza che vede la scelta dei fiori principalmente tramite il test kinesiologico, posso riferire che circa il 80% delle mie miscele è fatta di 3 o 4 rimedi, il 20% di 1 o 2 e solo qualche rara eccezione di 5 o più.
Quante gocce?
A questa domanda è necessario specificare due risposte distinte: una sotto intende la diluizione dei Fiori di Bach individuati, che solitamente vengono aggiunti ad un boccetta di vetro scuro da 30 ml contenente acqua e brandy, (ma ci sono anche altri metodi per l’assunzione, leggi l’articolo di approfondimento qui), l’altra quante gocce di tale miscela è opportuno assumere.
Nel primo caso è importante la QUALITÁ del rimedio floreale di partenza, ovvero da buone essenze madri* bastano 2 o 3 gocce di ciascun Fiore di Bach per preparare la MISCELA da assumere per un certo periodo, lo standard solitamente utilizzato è di 1 goccia ogni 10 ml.
Nel secondo caso, ovvero quante gocce della miscela preprarata sono da assumere, si può partire dal DOSAGGIO standard ovvero 4 gocce alla volta, ma non c’è nessuna controindicazione ad assumerne di più, infatti può succedere di arrivare anche a dosaggi più alti ovvero di 7 o 8 gocce, solitamente la frequenza di assunzione durante il giorno in questi casi è minore.
Quante volte?
La maggior parte dei floriterapeuti concordano sul fatto che non è molto importante la quantità delle gocce della miscela, ma la FREQUENZA di assunzione, e infatti si può notare ad esempio con il rimedio di emergenza RESCUE REMEDY che Bach consigliava di prendere le gocce a distanza di tempo ravvicinata fino al miglioramento del sintomo. Ed essendo i Fiori di Bach una “medicina” di tipo vibrazionale e quindi, che opera nel campo energetico, è necessario tenere conto che nella miscela c’è un messaggio e più questo viene ripetuto e maggiore sarà l’effetto.
Le indicazioni di base consigliano un assunzione di 4 volte al giorno, ma come anticipato prima nel caso siano più di 4 il numero gocce, si può anche ridurre a solo 3 volte nell’arco della giornata. Dalla mia esperienza, sempre attraverso l’indagine del test muscolare, è molto più probabile che si AUMENTI il numero di volte fino a 5 o 6 al giorno, è fondamentale imparare ad ascoltarsi e soprattutto avere i propri Fiori sempre a disposizione in modo da poterne fruire appena se ne sente il bisogno.
Per quanto tempo?
Il tempo di risoluzione del problema dipende moltissimo dalla sinergia che si crea tra rimedi e persona che li assume, certo è necessario tenere conto che se un problema è di lunga data, ad esempio una depressione servirà di certo un periodo più lungo delle classiche 3 o 4 settimane.
E’ sempre bene controllare una volta terminata la prima boccetta con la preparazione, se la seconda dev’essere UGUALE o DIVERSA, nel caso ovviamente la persona non abbia sentito ancora un buon miglioramento, allora è meglio proseguire con la stessa miscela.
A volte, trascorsi i primi 15/20 giorni può capitare di dimenticarsi ripetutamente di assumerle, è bene analizzare se effettivamente si è giunti ad una RISOLUZIONE. In questo caso, è opportuno smettere di assumerle e se lo si ritiene necessario, passare ad altre problematiche e conseguentemente ad altri Fiori!
*Qualità delle essenze: le buone madri

La qualità del RIMEDIO MADRE è data sicuramente dalla salute delle piante e dalla scelta del luogo in cui esse vengono prodotte, Edward Bach ha privilegiato le specie spontanee, e quindi che crescono libere e ovviamente lontane da fonti di inquinamento. L’acqua è il veicolo, quindi fondamentale, dev’essere pura e viva e come sottolinea anche Julian Bernard (Healing Herbs) deve essere “rinata” ovvero sgorgare dal buio della terra e venire alla luce nuovamente. Oltre ad una sincera vocazione il preparatore deve essere in armonia con l’ambiente durante tutta la preparazione. Anche la corretta conservazione oltre alla deontologia dell’azienda produttrice può influire sulla qualità del rimedio floreale come racconta Lucilla Satanassi (Remedia Erbe), vi ricordo che i Fiori di Bach sono dei rimedi VIBRAZIONALI!
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